Parlare di felicità in tempi di coronavirus può sembrare folle o azzardato.

Ti chiederai come sia possibile che, di fronte alle mille incognite che si prospettano davanti al nostro futuro, io parli di felicità. E ne parlo a degli imprenditori! Ci vuole un bel coraggio.

In questo, più che in altri momenti, ci sentiamo in balia delle decisioni altrui. I problemi sono o sembrano molto più grandi di noi.

Ammetto che anche per me è difficile a volte, sconfiggere la paura e insistere a pensare alla mia vita in termini di felicità. Ma non è ostinazione. Ea convinzione

La teoria secondo la quale, la nostra mente e i nostri pensieri realizzano la nostra vita, è vera e molti imprenditori possono confermarlo. Magari non hanno mai pensato a questo con consapevolezza, eppure, se dovessero soffermarsi a rifletterci, potrebbero ammetterlo.

Abbiamo esempi innumerevoli di uomini che di fronte a mille difficoltà, compresa la guerra, non si sono lasciati condizionare dalla realtà ma soltanto dalla loro mente e dai loro obiettivi ed in funzione di questo, sono riusciti a trovare soluzioni, affinando la loro capacità creativa.

Queste persone hanno saputo modellare i loro pensieri sulla base della situazione reale nella quale sono stati catapultati contro la loro volontà. Hanno utilizzato ciò che arrivava loro dalla realtà, per realizzare i loro desideri.

Crederci o non crederci in fondo è secondario.

Ma in fondo perché non provarci? Se non abbiamo niente da perdere ma tutto da guadagnare, allora è meglio provare a restare concentrati sui nostri obiettivi e desideri, senza focalizzarci su quello che non funziona o non arriva.

Allora proseguiamo il percorso e ragioniamo sulla felicità.

Queste sono le domande a cui ti invito a rispondere dentro te stesso:

Quando hai deciso che avresti iniziato il lavoro che fai, come ti sei sentito?

Cosa ti ha spinto a decidere?

Quali sogni avevi? Quali aspirazioni?

Dì la verità: ti sei sentito felice. Sicuramente anche impaurito ma dovevi e volevi farlo.

Hai calcolato il budget, hai preparato un business plan, hai cercato finanziamenti, hai pensato ad una strategia…il tutto analizzando il contesto, superando le difficoltà e le paure e forse anche il pessimismo di certe voci che ti dicevano: “sei matto”.

Oggi devi fare lo stesso.

Devi ricordare chi eri e quanto eri felice, mentre organizzavi la tua vita professionale e pensare a come eventualmente modificarla o addirittura migliorarla, alla luce dei cambiamenti in atto.

Oggi devi rivedere la tua strategia, ripensare a ciò che ti può essere utile o che devi implementare.

Per esempio ti è utile aprirti ai social e inventare “incontri a distanza” per mantenere uniti i clienti e fidelizzati o per proporre loro qualche tuo buon prodotto da asporto?

Ti è utile costruire un sito per ampliare il tuo pubblico?

Può servirti realizzare un e-commerce?

O è più interessante per te, costruire una landing page con contenuti specifici su un singolo progetto?

E se realizzassi un video che attiri il tuo target per quando sarai pronto a ripartire?

Trovare le “parole” giuste è essenziale.

Per parole non intendo soltanto i testi scritti.

Per parole intendo, la chiave di comunicazione giusta, che deve riflettere te stesso e la FELICITA’ che ti arriva dal tuo lavoro e che vuoi offrire al tuo pubblico di riferimento.

FELICITA’, in effetti, può sembrare un parolone. Potremmo disquisire per ore sul suo significato e se sia qualcosa di veramente realizzabile in terra.

Ma in fondo, cosa facciamo o cerchiamo di fare, tutti, ogni giorno?

Cerchiamo di stare bene, di realizzare qualcosa che ci renda felici. Aneliamo alla felicità e questo ci basta per progredire e migliorare.

Non è la felicità che ci rende felici ma la sua ricerca. Quando la troviamo, la desideriamo ancora. Perché è bella!

Allora, prova a domandare a te stesso:

  • Che cosa mi rende felice nello svolgere la mia attività?
  • Che cosa rende felici i miei clienti?
  • Come li rendo felici?
  • Come posso fare per continuare a trasmettere questo spicchio di felicità con la mia impresa?

Rispondi con estrema onestà.

Non c’è niente di male se rispondi, tra le altre cose, che ti rende felice vedere il tuo conto in banca lievitare! In fondo perché lavoriamo?

Quindi pensiamo, anche, al conto che torna a crescere e non al fatto che, forse, ora sta soffrendo. Attiriamocela questa felicità!

Rispondi alle domande che ti ho posto, sempre sul quaderno o il taccuino o il file che hai scelto quando hai iniziato questo percorso. (Link)

Scoprirai lentamente che stai costruendo la tua storia, qui con me.

Se vuoi, puoi anche scrivermi.

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Storytelling per l'Impresa
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